Zeno Cattarozzi

Adele Pini in Ceccarini

Giuseppe Bambini

Bruno Ghigi

Noi, gli amici della Zona Costellazioni, desideriamo elevare la nostra preghiera al Signore per il nostro caro Bruno. Ci ha fatto compagnia per tanti anni con la sua presenza così originale, l’entusiasmo contagioso per la sua città e il suo lavoro, la sua schietta affabilità di vicino di casa edi amico. Preghiamo il Signore che l’accolga nel suo Regno e lo riunisca all’amata moglie Esterina e chiedono la sua consolazione a Raffaella, Daniela, Lella, Sandro e a tutti i familiari e gli amici che ora piangono la sua scomparsa.

 

Pasquina Macrelli ved. Zafferani

Gianna Girotti ved. Fava

 

Le amiche del GRUPPO RICAMO

Cara Gianna,
sei stata per noi, maestre e allieve della scuola di ricamo, una delle pietre miliari del nostro percorso di vita e di volontariato.
Ti siamo grate per la tua pacatezza, per la tua pazienza e disponibilità verso di noi, per i disegni delicati, ricchi di estro e creatività, che hai saputo e voluto donarci. Ora che sei fra le braccia del Padre, guardaci da lassù e dacci la forza di proseguire nel nostro cammino.

La nipote

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Maffi Roberto (morto il 26 marzo 2020)

Cesarino Lombardini

 

 

Grazie Cesarino.
Grazie per il tuo esempio di dedizione verso le persone ammalate e bisognose, e la tua presenza costante con i più giovani.
Da quando sono in  Unitalsi sei sempre stato il mio consigliere speciale. Mi sono sempre confrontato con te.
Unitalsiano da sempre, oltre 60 anni.
Un esempio di umiltà e dedizione nel servizio, con un cuore immenso che riusciva ad abbracciare tutti con l’amore di un vero fratello, e con la tua simpatia.
Un grande esempio per tutti noi, nell’accettare con fede la malattia, con lo sguardo alla Grotta di Lourdes.
Un grande uomo, generosissimo.
Nel mio immaginario, lassù in cielo, penso che sarai a disposizione a fianco della nostra Madre Celeste e sgambetterai da una parte all’altra per renderti utile.
Grazie di tutto Cesarino, riposa in pace.

Valentino Antonelli

Amerigo Soldati

 

Preghiera in ricordo di Amerigo

(alcuni parrocchiani della Zona Quagliati)

 

Quando una persona cara ci lascia il modo migliore per ricordarla è ripensare alla caratteristica che più ci ha colpito della sua vita. Noi della zona Quagliati, noi famiglie che hanno condiviso un tratto di vita negli anni sessanta in quella che ora è via Massera, ci portiamo nel cuore la sua schiettezza, il suo sorriso ogni volta che lo incontravi, la sua disponibilità, con Maria, ad accoglierci in casa per momenti di preghiera, ed in tempi più lontani per condividere i primi spettacoli televisivi; ora il Signore ti accolga accanto a se per assaporare la gioia dei giusti, preghiamo.

 

Roberto Maffi (cimitero)

Ciao Roberto,
ci lasci in punta di piedi senza il tempo di salutarti come ogni domenica.
Abbiamo condiviso anni di vicinanza condominiale, Tommi ricorda sempre il tuo sorriso e il dito che gli facevi stringere, e momenti sereni di ferie estive con le famiglie.
Grazie per la semplicità d’animo e la tua presenza gentile, averti conosciuto ha reso lieve il nostro cammino.
Ti ricordiamo con affetto, stringendoci in un grande abbraccio a Giuseppina, Massimo, Katia, Arianna.

Forlivesi Marco, Manu, Marianna, Maria Chiara, Tommaso, Teresa

Cesare Urbinati (cimitero)

11 marzo 2020

Dopo una lunga malattia oggi sei finalmente tornato libero, libero di dedicarti alle tue grandi passioni: lo studio e la lettura che ti hanno condotto per tutta la vita alla ricerca dell’uomo. L’amore per la libertà, la curiosità e il grande senso critico che nascevano dalla tua cultura sono il tuo testamento.
Ringrazio per i momenti di qualità che abbiamo vissuto l’uno accanto all’altro, come l’ultimo, ieri, in cui ti ho letto Dante e fatto ascoltare Mozart per renderti dolce il passaggio e tu mi hai accarezzato il volto per salutarmi.
Non è facile morire al tempo del Coronavirus, non c’è funerale, non c’è l’abbraccio per chi resta, neppure per mia mamma che pure se lo meriterebbe, tanto, troppo per tutto ciò che ha fatto, per cui viene da chiedersi: perché?
Poi penso a mio babbo, a Cesare, al suo carattere schivo e poco avvezzo alle celebrazioni, alla sua mente vivace e alla sua grande ironia e sono convinta che avrebbe reagito con la consueta filosofia, facendo una battuta e forse declamando il Don Ferrante e la peste.
Fai buon viaggio babbo e corri ad incontrare tutti i grandi!

Alessandra