PLESION Campo Giovani Azione Cattolica
plesion (=prossimo): Campo ACG (Azione Cattolica Giovani) 2022 ad Asiago
plesion (=prossimo): Campo ACG (Azione Cattolica Giovani) 2022 ad Asiago
«La libertà sessuale dei ragazzi. Com’è difficile trovare le parole per parlarne»
Che cosa si può dire ad una ragazza di 18 anni che ti viene a raccontare, con libertà e forse con candore, che è andata a letto alcune volte con un suo coetaneo non per amore, ma per provare. Che dopo di ciò, non lo ha più cercato perché temeva che lui iniziasse a provare qualcosa per lei. E che non può dirlo ai suoi genitori perché, secondo lei, ne farebbero una tragedia esagerata?
Come suora che lavora in oratorio e prova a stare accanto agli adolescenti, mi sono sentita di richiamarla a un esercizio della sessualità più ragionato e meno banale, ma mi sono accorta che le mie parole risultavano stonate anche a me, perché non facevano presa su questa ragazza, per altre cose così matura e profonda.
Mi sembrava di ripetere qualcosa che sì, è giusto e riafferma un valore, ma forse non coglie qualcosa dei ragazzi di oggi. Io ho solo una decina di anni più di questa ragazza, ma stento a trovare le parole giuste. (suor Cristina)
risponde Fabrizio Fantoni, Psicologo e psicoterapeuta (su F.C. 8/2022)
Cara suor Cristina, è già un bene che questa ragazza sia venuta a parlarle, forse sentendo che avrebbe trovato in lei un’ascoltatrice attenta e sensibile, prima ancora che un adulto che dice la sua, anche a fin di bene.
Questa ragazza ha capito che lei l’avrebbe ascoltata fino in fondo, senza interromperla e senza dare giudizi. Perché solo con questo nostro silenzio senza interruzioni possiamo pensare che i ragazzi saranno poi disponibili ad ascoltare quanto gli diremo.
Perché questa adolescente è venuta a raccontarle la sua storia?
Forse per mettere ordine nei suoi pensieri, forse perché ha intuito che la comunicazione attraverso il sesso può attivare sentimenti ed emozioni intensi che vanno oltre il piacere fisico e la novità dell’esperienza. Tant’è che si è ritirata quando si è accorta che il ragazzo iniziava a sentire per lei un’attrazione non solo sessuale.
Proprio da questo forse si può partire per rendere più vicino a questa ragazza l’invito a una sessualità “meno banale”, come lei giustamente sottolinea.
I gesti del sesso sono “parole” forti e intense, rivolte a un’altra persona. Sono incontro con una persona fisicamente e mentalmente differente.
Che cosa voleva dire questa ragazza? Ha tenuto conto che quanto lei comunicava a quel ragazzo poteva diventare l’occasione per uno scambio profondo? Che in quei momenti guardarsi negli occhi apre una prospettiva più ampia che si può cogliere soltanto se lo scambio riguarda anche i sentimenti reciproci?
Allora con questa ragazza si può cercare di ricordare che il piacere provato, che sembra già grande, può esserlo molto di più se si colloca all’interno di una prospettiva di amore: una conoscenza profonda dell’altro, uno scambio di pensieri e di emozioni, una scelta reciproca, non confinata nello spazio angusto dei pochi giorni trascorsi insieme.
Allora forse si aprirà in questa ragazza una prospettiva differente: una disponibilità alla riflessione morale, una rinnovata profondità.
Il giorno di Pasquetta, lunedì dell’Angelo, anche i ragazzi del Crocifisso sono in pellegrinaggio per incontrare Papa Francesco insieme agli adolescenti di tutta Italia.
Ed eccoci a GET UP 20-21!
“Alzati ti costituisco testimone di quel che hai visto” At 26,16
Per i giovani tra i 18 e i 35 anni.
Ci vediamo sabato 20 Novembre alle 18:00 in via Covignano, 259 (Rimini)
Vi fermate a dormire in stile GMG? Poi la colazione ve la offriamo noi!
Il 21 Novembre mattina vivremo il momento conclusivo della GMG 2021 con la messa insieme animata dal coro di Pastorale Giovanile!
Contributo di 12€ se non ti fermi a dormire
Contributo di 15€ con pernottamento e colazione!
Necessario greenpass.
Vi aspettiamo!
Iscrizioni aperte sul sito https://chiesa.rimini.it/giovani/get-up-gmg-2021/
Campo ACG (Azione Cattolica Giovani) 2021
Presentazione di Filippo Pasquini,
vice giovani diocesano su: Il Ponte – 29/8/2021
https://ilponte-ita.newsmemory.com?publink=0445f8758_1345eb1
Martedì 8 dicembre, festa dell’Immacolata, è anche il giorno in cui l’Azione Cattolica rinnova la sua adesione. Per festeggiare questo momento, invitiamo la comunità parrocchiale a due appuntamenti in particolare:
DOMENICA 6 DICEMBRE dalle 16 alle 17 per un momento di preghiera in chiesa in preparazione alla festa;
MARTEDI’ 8 DICEMBRE alle 11 per la Santa Messa, durante la quale rinnoveremo la nostra adesione.
(tratto dal sito Santi e beati)
Ferrara, 21 marzo 1918 – Rimini, 5 ottobre 1946
Alberto Marvelli nacque a Ferrara il 21 marzo 1918, secondogenito di sette fratelli. Trasferitosi a Rimini con la famiglia nel 1930, si formò all’interno dell’oratorio della parrocchia di Maria Ausiliatrice, retta dai Salesiani, e nell’Azione Cattolica, rivestendo anche incarichi di responsabilità a livello diocesano. Laureato in Ingegneria, lavorò in vari ambiti, anche alla Fiat di Torino. Tornato a Rimini dopo l’8 settembre 1943, si prodigò instancabilmente nell’opera di soccorso agli sfollati. Finiti i combattimenti, si impegnò nell’opera di ricostruzione come assessore ai lavori pubblici. Dall’Eucaristia adorata e ricevuta trovò le energie per impegnarsi in svariate iniziative di carità e di impegno sociale. Si dedicò generosamente all’attività politica ispirata ai principi cristiani, riscuotendo rispetto e stima anche dai suoi avversari. Infine, accettò la proposta di Benigno Zaccagnini, candidandosi nella lista della Democrazia Cristiana per l’elezione della prima amministrazione comunale del dopoguerra. Morì il 5 ottobre 1946, a ventotto anni, investito da un autoveicolo militare. È stato beatificato da san Giovanni Paolo II a Loreto il 5 settembre 2004. I suoi resti mortali sono venerati dal 5 ottobre 1974 nella chiesa di Sant’Agostino a Rimini, mentre la sua memoria liturgica cade il 5 ottobre, giorno della sua nascita al Cielo.
Etimologia: Alberto = di illustre nobiltà, dal tedesco
(tratto dal sito Santi e beati) Beato Alberto Marvelli, laico |
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Ci sono tanti modi di unirsi, di definirsi gruppo, di definirsi comunità.
Lo si fa in nome di qualcuno (e Qualcuno), di qualcosa, di un ideale, di un movimento, di un modo di vestirsi o atteggiarsi,…
Sabato e domenica scorsi, 6/7 aprile 2019, sì è svolta la 39a edizione del Campo Lavoro Missionario e il fermento dei gruppi giovanili (e non solo) della nostra parrocchia è sempre tanto per questo evento: dalla piegatura dei sacchi, alla consegna e raccolta per le vie della parrocchia, a finire alla vendita e smistamento nel Campo alle Celle.
“Cambiare noi per cambiare il mondo”, lo slogan evergreen della nostra iniziativa diocesana, unica in Italia per estensione e coinvolgimento. Perché il “Campo-lavoro è un Capo-lavoro”, come ama ripetere il nostro Vescovo. Ed è vero.
Nella mia mente, se dovessi dare un volto a queste due giornate intense di lavoro, sudate e sfacchinate, un’immagine, utilizzerei questa:
Scattata domenica dopo la Messa al campo, questi sono una buona parte dei così detti “giovani del Crocifisso”. A volte, troppo spesso, separati in casa: Scout di qua, AC di là. Non sempre ci sentiamo parte di una Comunità unita in Cristo. E’ stato bello collaborare insieme come Parrocchia, come Chiesa Diocesana, insieme ad amici educatori e capi scout, ragazzi, giovani e adulti di altre Parrocchie, della nostra Zona Pastorale e della nostra Parrocchia. Spero non sia solo un mio pensiero “maturo” ma sia anche un entusiasmo toccato dai ragazzi che abbiamo accompagnato in questa esperienza e dei “colleghi” educatori.
Il servizio unisce. Il Campo Lavoro diventa quindi scuola, tirocinio. E se allora dietro allo spostare degli scatoloni, al mercatino, al caricare sacchi o rottami su un pulmino, all’organizzare una festa o una veglia, all’attenzione di fare due foto per raccontare sui social network la nostra parro, c’è un costruire Comunità che ci ri-unisce in Cristo, avanti!
Spero che lo stesso spirito che vedo io dietro questa foto ci possa accompagnare nelle celebrazioni comunitarie della Settimana Santa, alla Pasqua e magari arrivi fino all’assemblea parrocchiale, in una logica che punti all’unità in Cristo prima ancora della particolarità dei carismi e delle cose “da fare”.
E se una foto innocua di giovani non deve essere un manifesto, lo sia almeno la conclusione di Papa Francesco alla sua esortazione “Christus Vivit” (N°299):
Cari giovani, sarò felice nel vedervi correre più velocemente di chi è lento e timoroso. Correte «attratti da quel Volto tanto amato, che adoriamo nella santa Eucaristia e riconosciamo nella carne del fratello sofferente. Lo Spirito Santo vi spinga in questa corsa in avanti. La Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede. Ne abbiamo bisogno! E quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti, abbiate la pazienza di aspettarci»
Filippo Pasquini
detta del “Crocifisso” – Diocesi di Rimini
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47923 Rimini (RN)
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