Processione delle Palme 2022

Letture, salmi e canti per la processione

Canto iniziale: SANTO – (Zairese)

Rit.          

Osanna-e, osanna-e
osanna a Cristo Signor.
Osanna-e, osanna-e
osanna a Cristo Signor.

Santo, Santo, Osanna  (2v) Rit.
I cieli e la terra, o Signore, sono pieni di Te. (2v) Rit.
Benedetto colui che viene, nel nome tuo Signor. (2v) Rit.

 

 Commemorazione dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme


C: La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.
T: E con il tuo spirito.

C: Fratelli e sorelle, fin dall’inizio della Quaresima abbiamo cominciato a preparare i nostri cuori attraverso la penitenza e le opere di carità. Oggi siamo qui radunati affinché con tutta la Chiesa possiamo essere introdotti al mistero pasquale del nostro Signore Gesù Cristo, il quale, per dare reale compimento alla propria passione e risurrezione, entrò nella sua città, Gerusalemme. Seguiamo perciò il Signore, facendo memoria del suo ingresso salvifico, con fede e devozione, affinché, resi partecipi per grazia del mistero della croce, possiamo aver parte alla risurrezione e alla vita eterna.

C: Preghiamo. Dio onnipotente ed eterno, benedici + questi rami [di ulivo], e concedi a noi tuoi fedeli, che seguiamo esultanti Cristo, nostro Re e Signore, di giungere con lui alla Gerusalemme del cielo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

T: Amen.

Aspersione dei rami con l’acqua benedetta.

Vangelo (Lc 19,28-40)

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme. Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: «Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno. Slegatelo e conducetelo qui. E se qualcuno vi domanda: “Perché lo slegate?”, risponderete così: “Il Signore ne ha bisogno”».
Gli inviati andarono e trovarono come aveva loro detto. Mentre slegavano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché slegate il puledro?». Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno».
Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo: «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!».
Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». Ma egli rispose: «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».

Parola del Signore.

T: Lode a te, o Cristo

Invito alla processione

C: Imitiamo, fratelli e sorelle, le folle che acclamavano Gesù, e procediamo in pace.
T: Nel nome di Cristo. Amen.

Inizia la processione dietro alla croce

 

Processione


Osanna-e, osanna-e
osanna a Cristo Signor. (2v)

dal Messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale della pace – 1° gennaio 2022:

In ogni epoca, la pace è insieme dono dall’alto e frutto di un impegno condiviso.
C’è, infatti, una “architettura” della pace, dove intervengono le diverse istituzioni della società,
e c’è un “artigianato” della pace che coinvolge ognuno di noi in prima persona.
Tutti possono collaborare a edificare un mondo più pacifico:
a partire dal proprio cuore e dalle relazioni in famiglia, nella società e con l’ambiente,
fino ai rapporti fra i popoli e fra gli Stati.

Osanna-e, osanna-e
osanna a Cristo Signor. (2v)

dal salmo 24 (23)

Lettore 1:

Del Signore è la terra e quanto contiene,
il mondo, con i suoi abitanti.
Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli,
non giura con inganno.
Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

Osanna-e, osanna-e
osanna a Cristo Signor. (2v)

dal salmo 84 (83)

Lettore 1:
Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio
e ha le tue vie nel suo cuore.
Passando per la valle del pianto
la cambia in una sorgente;
anche la prima pioggia
l’ammanta di benedizioni.
Cresce lungo il cammino il suo vigore,
finché compare davanti a Dio in Sion.
Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo,
guarda il volto del tuo consacrato.

Osanna-e, osanna-e
osanna a Cristo Signor. (2v)

Dall’omelia di Papa Francesco in visita a Malta – 3 aprile 2022

Anzitutto, si tratta di riscoprire l’essenziale della fede.
Tornare alla Chiesa delle origini non significa guardare all’indietro
per copiare il modello ecclesiale della prima comunità cristiana.
Non possiamo “saltare la storia”, come se il Signore non avesse parlato
e operato grandi cose anche nella vita della Chiesa dei secoli successivi.
Non significa nemmeno essere troppo idealisti,
immaginando che in quella comunità non ci fossero difficoltà;
al contrario, leggiamo che i discepoli discutono e arrivano persino a litigare tra di loro,
e che non sempre comprendono gli insegnamenti del Signore.
Piuttosto, tornare alle origini significa recuperare lo spirito della prima comunità cristiana,
cioè ritornare al cuore e riscoprire il centro della fede:
la relazione con Gesù e l’annuncio del suo Vangelo al mondo intero.
E questo è l’essenziale! Questa è la gioia della Chiesa: evangelizzare.

Gloria canta al Signore Gerusalemme,
loda Sion il tuo Dio. (3v)

dal salmo 47 (46)

Lettore 2:
Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.
Egli ci ha sottomesso i popoli,
sotto i nostri piedi ha posto le nazioni.
Ha scelto per noi la nostra eredità,
orgoglio di Giacobbe che egli ama.

Gloria canta al Signore Gerusalemme,
loda Sion il tuo Dio. (3v)

Lettore 2:
Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.
Sì, a Dio appartengono i poteri della terra:
egli è eccelso. Cantate inni a Dio,
cantate inni al nostro re, cantate inni;

Gloria canta al Signore Gerusalemme,
loda Sion il tuo Dio. (3v)

 

Dall’omelia di Papa Francesco in visita a Malta –3 aprile 2022

La crisi della fede, l’apatia della pratica credente soprattutto nel dopo-pandemia
e l’indifferenza di tanti giovani rispetto alla presenza di Dio
non sono questioni che dobbiamo “addolcire”,
pensando che tutto sommato un certo spirito religioso resista ancora, no.
A volte, infatti, l’impalcatura può essere religiosa,
ma dietro a quel vestito la fede invecchia.
L’elegante guardaroba degli abiti religiosi, infatti,
non sempre corrisponde a una fede vivace
animata dal dinamismo dell’evangelizzazione.
Occorre vigilare perché le pratiche religiose
non si riducano alla ripetizione di un repertorio del passato,
ma esprimano una fede viva, aperta, che diffonda la gioia del Vangelo,
perché la gioia della Chiesa è evangelizzare.

 Quale gioia! Mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Ora i piedi, o Gerusalemme,
si fermano davanti a te.

 dal salmo 122 (121)

Lettore 3:
Gerusalemme è costruita
come città unita e compatta.
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni per il giudizio,
i troni della casa di Davide.

Quale gioia! Mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Ora i piedi, o Gerusalemme,
si fermano davanti a te.

Lettore 3:
Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano:
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi.
Per i miei fratelli e i miei amici,
io dirò: «Su di te sia pace!»
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene.

Quale gioia! Mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Ora i piedi, o Gerusalemme,
si fermano davanti a te.

 

Dall’omelia di Papa Francesco in visita a Malta – 3 aprile 2022

Fratelli e sorelle, fate “sinodo”, cioè “camminate insieme”.
Perché Dio è presente dove regna l’amore!
Il culto a Dio passa per la vicinanza al fratello.
Senza sospetti, senza divisioni, dicerie, chiacchiere e diffidenze.
L’accoglienza reciproca, non per pura formalità
ma in nome di Cristo, è una sfida permanente.
Lo è anzitutto per le nostre relazioni ecclesiali,
perché la nostra missione porta frutto se lavoriamo nell’amicizia
e nella comunione fraterna.
Ma l’accoglienza è anche la cartina di tornasole per verificare
quanto effettivamente
la Chiesa è permeata dallo spirito del Vangelo.
Maria, la madre, e Giovanni, il discepolo, si accolgono, ai piedi della Croce,
non nel caldo rifugio del cenacolo, ma presso la croce, in quel luogo oscuro
in cui si veniva condannati e crocifissi come malfattori.
E anche noi,
non possiamo accoglierci solo tra di noi,
all’ombra delle nostre belle Chiese, mentre fuori
tanti fratelli e sorelle soffrono
e sono crocifissi
dal dolore, dalla miseria,
dalla povertà, dalla violenza.
Ecco il Vangelo che siamo chiamati a vivere:
accogliere, essere esperti di umanità, accendere fuochi di tenerezza
quando il freddo della vita incombe su coloro che soffrono.

 Il Signore è la mia salvezza
e con Lui non temo più,
perché ho nel cuore la certezza:
la salvezza è qui con me.

dal salmo 48 (47)

Lettore 4:
Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
La tua santa montagna, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra.
Il monte Sion, vera dimora divina,
è la capitale del grande re.
Dio nei suoi palazzi,
un baluardo si è dimostrato.

Il Signore è la mia salvezza
e con Lui non temo più,
perché ho nel cuore la certezza:
la salvezza è qui con me.

Lettore 4:
O Dio, meditiamo il tuo amore
dentro il tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende
sino all’estremità della terra;
di giustizia è piena la tua destra.

Il Signore è la mia salvezza
e con Lui non temo più,
perché ho nel cuore la certezza:
la salvezza è qui con me.

 

Dall’Atto di Consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra,
noi, in quest’ora di tribolazione, ricorriamo a te.
Tu sei Madre, ci ami e ci conosci:
niente ti è nascosto di quanto abbiamo a cuore.
Madre di misericordia, tante volte abbiamo sperimentato
la tua provvidente tenerezza,
la tua presenza che riporta la pace,
perché tu sempre ci guidi a Gesù, Principe della pace.
Ma noi abbiamo smarrito la via della pace.
Abbiamo dimenticato la lezione delle tragedie del secolo scorso,
il sacrificio di milioni di caduti nelle guerre mondiali.
Abbiamo disatteso gli impegni presi come Comunità delle Nazioni
e stiamo tradendo
i sogni di pace dei popoli e le speranze dei giovani.

 Ave Maria

 Com’è bello dar lode al Signor
cantare al nome tuo santo,
e di giorno annunziare il tuo amor,
la tua fedeltà per sempre, la tua fedeltà Signor!

dal salmo 125 (124)

Lettore 5:
Chi confida nel Signore è come il monte Sion:
non vacilla, è stabile per sempre.
Non resterà lo scettro dei malvagi
sull’eredità dei giusti,
perché i giusti non tendano le mani
a compiere il male.
Sii buono, Signore, con i buoni
e con i retti di cuore.

Com’è bello dar lode al Signor
cantare al nome tuo santo,
e di giorno annunziare il tuo amor,
la tua fedeltà per sempre, la tua fedeltà Signor!

dal salmo 146 (146-147)

Lettore 5:
È bello cantare inni al nostro Dio,
è dolce innalzare la lode.
Il Signore ricostruisce Gerusalemme,
raduna i dispersi d’Israele;
risana i cuori affranti e fascia le loro ferite.
Grande è il Signore nostro,
grande nella sua potenza;
Egli mette pace nei tuoi confini.

 Com’è bello dar lode al Signor
cantare al nome tuo santo,
e di giorno annunziare il tuo amor,
la tua fedeltà per sempre, la tua fedeltà Signor!

 

Dall’Atto di Consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, ci siamo ammalati di avidità,
ci siamo rinchiusi in interessi nazionalisti,
ci siamo lasciati inaridire dall’indifferenza e paralizzare dall’egoismo.
Abbiamo preferito ignorare Dio, convivere con le nostre falsità,
alimentare l’aggressività, sopprimere vite e accumulare armi,
dimenticandoci
che siamo custodi del nostro prossimo
e della stessa casa comune.
Abbiamo dilaniato con la guerra il giardino della Terra,
abbiamo ferito
con il peccato il cuore del Padre nostro,
che ci vuole fratelli e sorelle.
Siamo diventati indifferenti a tutti e a tutto, fuorché a noi stessi.
E con vergogna diciamo:
perdonaci, Signore!

Ave Maria

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra,
nella miseria del peccato, nelle nostre fatiche e fragilità,
nel mistero d’iniquità del male e della guerra,
tu, Madre santa, ci ricordi che Dio non ci abbandona,
ma continua a guardarci con amore,
desideroso di perdonarci e rialzarci.
È Lui che ci ha donato te e ha posto nel tuo Cuore immacolato
un rifugio per la Chiesa e per l’umanità.
Per bontà divina sei con noi e anche nei tornanti più angusti della storia
ci conduci con tenerezza.

Ave Maria

Accogli, o Madre, questa nostra supplica.
Tu, stella del mare, non lasciarci naufragare
nella tempesta della guerra.
Tu, arca della nuova alleanza,
ispira progetti e vie di riconciliazione.
Tu, “terra del Cielo”,
riporta la concordia di Dio nel mondo.
Estingui l’odio, placa la vendetta,
insegnaci il perdono.
Liberaci dalla guerra,
preserva il mondo dalla minaccia nucleare.
Regina del Rosario,
ridesta in noi il bisogno di pregare e di amare.
Regina della famiglia umana,
mostra ai popoli la via della fraternità.
Regina della pace,
ottieni al mondo la pace.

Ave Maria

Osanna-e, osanna-e
osanna a Cristo Signor.