Messaggio in memoria del naufragio di Cutro

Messaggio in memoria del naufragio di Cutro

Rimini, 3 marzo 2023

 

È passata una settimana dalla tragedia del naufragio di Cutro, decine di persone morte affogate: donne, bambini, neonati, uomini, giovani, provenienti dall’Afghanistan, dal Senegal, dalla Siria, dall’Iran, dal Pakistan. Fratelli e sorelle in fuga da situazioni diverse fra loro ma ugualmente invivibili, insopportabili, alla ricerca di situazioni normali, sicure.

Siamo tutti profondamente toccati nel cuore delle immagini che i media ci hanno proposto e sono certo che noi tutti abbiamo in qualche modo pregato, soprattutto per chi è rimasto ed ha perso i propri cari. Invito la nostra comunità cristiana riminese a pregare nelle sante messe di questa seconda domenica di Quaresima durante la preghiera dei fedeli e di lasciarci interrogare da quanto è successo e che sta succedendo. Io stesso mi chiedo in che modo queste vittime della disperazione hanno a che vedere con la mia vita e la nostra città.

In queste mie prime settimane romagnole ho potuto sperimentare che la capacità di accoglienza turistica del nostro territorio è anche accoglienza fraterna, soprattutto per chi è in difficoltà. Desidero ringraziare i genitori e le famiglie che hanno accolto, e in alcuni casi adottato nel loro nucleo familiare, bambini senza famiglia, orfani di guerra, abbandonati provenienti da paesi poveri o sconvolti dalla guerra. Questi genitori sono spesso andati incontro a situazioni di grande difficoltà, ma il loro gesto di amore fa bene a tutti noi e non sarà dimenticato da Dio.

Desidero ringraziare anche tutti coloro che, nelle scuole, nello sport, nelle associazioni, nelle parrocchie (insegnanti, allenatori, educatori, laici e religiosi), si spendono per un’integrazione capace di realizzare quanto chiesto da Papa Francesco fin dal titolo di una celebre enciclica: essere “Fratelli tutti”.

Il nostro territorio, specialmente nel periodo estivo, offre molte possibilità di lavoro legate al turismo, senza dimenticare l’industria, il commercio, l’agricoltura. Il nostro mare, le nostre spiagge, le nostre strutture ricettive e di ristorazione danno lavoro sia a italiani sia a stranieri. Sono certo che una buona parte degli stipendi dei nostri fratelli e sorelle stranieri vengano inviati ai loro familiari che vivono in Paesi molto meno fortunati di noi.

In gran parte del mondo l’istruzione e la sanità sono a pagamento, non accessibili a tutti, diversamente da quanto accade a noi, fortunati privilegiati dalla Provvidenza. Dare lavoro anche a chi viene da lontano vuol dire dare speranza a tante persone, aiutare a non cadere nella disperazione, a non “salire sui barconi di Cutro”.

Desidero anche ringraziare i riminesi che danno la loro vita nei paesi poveri, in Zimbabwe, in Albania, in Mozambico, in Indonesia, nelle Filippine; nella nostra diocesi sono nati tre istituti religiosi femminili e altre associazioni che hanno missioni in molti paesi del mondo e con la loro presenza aiutano a non far cadere nella disperazione chi è vittima della carestia, della violenza e dell’ingiustizia.

Non posso non pregare perché al più presto finiscano le guerre in Russia, in Ucraina, in Africa, nel mondo intero; che le armi diventino inutili; che i soldi spesi per gli armamenti diventino ospedali, scuole, officine in Afghanistan, Iraq, Pakistan, Senegal, Siria, Nigeria, Libia e in tutti quei paesi da cui tanti fratelli e sorelle partono, strappando legami affettivi, rendendo difficile la possibilità di farsi a loro volta una famiglia, in mezzo a mille difficoltà.

Dio ha un progetto di felicità per ognuno di noi. Beato chi si impegna con lui per realizzarlo!

 

+Nicolò Anselmi

mons. Nicolò è arrivato

22 gennaio 2023 – ingresso del nuovo vescovo di Rimini

monsignor Nicolò Anselmi

Dopo la lettura da parte del cancelliere vescovile monsignor Agostino Pasquini del messaggio di Papa Francesco, l’annuncio è arrivato alle 16.45, accompagnato dal suono delle campane: monsignor Nicolò Anselmi è il nuovo vescovo della Diocesi di Rimini. Un annuncio accompagnato da un lungo applauso e dall’abbraccio con monsignor Francesco Lambiasi.

Monsignor Anselmi ha aperto l’omelia con una nota ‘familiare’: “Prima di tutto volevo salutare mia sorella. Volevo verificare che fosse venuta. E’ l’unico pezzetto di famiglia che mi è rimasto, mamma e papà sono in cielo”. Poi, ritornando alla Bolla: “Il Papa mi ha affidato a Sandra Sabattini che ha la mia età, la sento vicina”. “Sono stato a Sant’Agostino dove c’è Alberto Marvelli, che è un ingegnere meccanico come me. Dovevo venire a Rimini, mi sento in buone mani”.
Poi ancora un grazie per l’accoglienza “in modo squisito, con attenzione e delicatezza” di monsignor Lambiasi. Un ampio passaggio, riferendosi alla Lettera di Paolo ai Corinzi, lo ha riservato al tema dell’unità della Chiesa e all’essere pescatori, con un’immagine che accomuna Rimini e Genova.
Gesù sceglie dei collaboratori, e li sceglie tra i pescatori. “Le genti di Genova e di Rimini sono genti di mare, e sanno che per pescare servono reti unite, senza buche.
Noi per primi siamo stati pescati, oggi siamo collaboratori di Dio per l’unità: è una cosa stupenda!”.

“Questo vuole Cristo. E’ il maligno che divide”“Chiedo scusa da subito per tutte le cose che sbaglierò”, ha concluso.

Al termine della celebrazione, monsignor Lambiasi ha letto una lettera indirizzata al suo successore augurandogli una “chiesa coro”. Rivolgendo a lui l’augurio che gli fu rivolto al suo ingresso: “Tin bota”.
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In attesa del nuovo Vescovo

Il nuovo Vescovo di Rimini mons. Nicolò Anselmi

 

 

Il saluto del Vescovo Francesco alla diocesi

Domenica 8 gennaio alle pre 16,30, in una Basilica Cattedrale gremita si è svolta la celebrazione di congedo del vescovo Francesco Lambiasi dalla Comunità diocesana.

Insieme a monsignor Lambiasi 120 sacerdoti e 40 diaconi circa. Un lungo applauso è partito alla fine dell’omelia. Al termine della celebrazione, il ringraziamento da parte dei vicario don Maurizio Fabbri seguito da un altro lungo applauso. Come omaggio (monsignor Lambiasi non ha chiesto regali) un quadro che raccoglie foto dei momenti significativi dei suoi 15 anni alla guida della Diocesi. Poi ha preso la parola ancora monsignor Lambiasi per un saluto finale, tra commozione e ironia. A chi gli chiedeva come è fare il vescovo a Rimini, rispondeva “Qui è facile perché è impossibile”. Oggi risponde “è semplice perché è facile”.

Qui i testi dell’omelia del Vescovo Francesco e l’ intervento di saluto al vescovo Francesco del Vicario Generale.

Un nuovo prete per la nostra diocesi di Rimini.

 

 

  1. Una breve biografia

Mi chiamo Marco Evangelisti, ho 27 anni, sono nato a Cesena il 5 dicembre del 1994 e prima del mio ingresso in seminario ho sempre vissuto a Santarcangelo di Romagna. Dopo aver conseguito la maturità al Liceo delle Scienze Sociali “M. Valgimigli” di Rimini all’età di 18 anni, nel 2013 sono entrato in Seminario a Rimini dove ho vissuto gli anni di propedeutica, per poi iniziare nel 2015 gli anni di teologia al Pontificio Seminario Regionale Flaminio “Bendetto XV” in Bologna. Mi sono laureato in teologia nell’ a.a. 2019/2020 con una tesi in psicologia generale e della religione dove ho approfondito la teoria dell’attaccamento nell’esperienza di Dio.
Sono diventato diacono il 19 settembre 2021 e sto continuando a svolgere il mio servizio nella parrocchia S. Andrea Dell’Ausa – Crocifisso a Rimini dove sono inserito già dal 2018. In parrocchia, oltre alle cose “ordinarie”, mi sono occupato in questi anni principalmente dello Scoutismo.

Ho iniziato in questi giorni a Loreto un Master di “Accompagnamento Spirituale e Relazionale dei giovani”, perché desidero acquisire più competenze per la cura delle persone e in particolare per l’accompagnamento spirituale dei giovani.

  1. Raccontaci com’è maturata la tua vocazione

La mia vocazione è nata e maturata in parrocchia a Santarcangelo, facevo fin da piccolo parte del gruppo ANSPI e del coro della parrocchia, mi è sempre piaciuto cantare, fare teatro ed esperienze di oratorio.

Nel 2011, all’età di 16 anni ho partecipato al campo diocesano “Nephesh” di Azione Cattolica: in quel contesto ho sentito che Dio mi chiamava a mettere a disposizione la mia vita per gli altri.

Dopo quel campo, ho iniziato un cammino spirituale accompagnato da don Stefano Sargolini (allora era il viceparroco della mia parrocchia) e sono stato guidato e aiutato anche dai miei educatori e dagli amici coetanei che partecipavano ai gruppi parrocchiali insieme a me.

Grazie anche all’esempio, al sostegno e all’affetto dei miei sacerdoti, oltre a don Stefano, vorrei ringraziare tantissimo anche il mio parroco don Giancarlo Del Bianco, ho maturato l’idea di diventare prete.

A settembre del 2013 sono entrato in Seminario dove sono stato accolto e accompagnato dai formatori.

Gli anni di Seminario sono stati anni di crescita per me, perché sono entrato con tanto entusiasmo e la mia fede in Gesù era una fede molto giovane, entusiasta e guidata dalle emozioni che provavo in quel momento, quindi allo stesso tempo era anche un po’ fragile… come del resto la mia persona.

Mi piace sempre dire che all’inizio del seminario la mia relazione con Gesù era ancora “bambina” e poi nel corso degli anni, grazie al cammino formativo, alle esperienze vissute e alle persone incontrate è diventata una fede più adulta e credo più sicura.

Il cammino di seminario, seppur molto bello e ricco di opportunità, non è stato una passeggiata, ci sono stati anche diversi momenti difficili nei quali non sono mancate crisi e occasioni di mettere in dubbio tante cose… tuttavia rileggendo oggi la mia storia devo dire che alcune di quelle difficoltà sono servite a farmi crescere, non solo nella fede ma anche come persona. Prezioso in questi anni è stato l’aiuto dei miei compagni, dei miei amici, dei miei formatori e dei parroci riminesi che mi hanno accolto e accompagnato.

  1. Diventare prete nel mondo di oggi quali sentimenti ti suscita?

Sono felice di diventare prete perché penso che per la mia vita sia una grazia e un dono immenso e spero possa esserlo anche per la vita di altre persone, tuttavia sono consapevole che diventare prete nel contesto in cui viviamo sarà una bella sfida. Il mondo di oggi, lo dicono anche gli psicologi, è molto più complesso. Una volta la società era più ordinata, i ruoli delle persone erano più chiari… oggi è tutto più in subbuglio e la percezione che ho, soprattutto stando con i giovani, è che manchino delle prospettive che suscitino in loro dei desideri. Con questo, non fraintendetemi, non voglio dire che oggi sia peggio di ieri, però sicuramente occorre liberarsi dai paradigmi del passato perché una volta andavano bene… ma oggi occorre rimettere in discussione con creatività alcune cose che in passato funzionavano, senza perdere di vista l’Essenziale: Gesù e la Chiesa.

  1. Cosa ti porti dietro come bagaglio dopo le prime esperienze pastorali come seminarista e come diacono?

Dopo gli anni che ho vissuto, mi porto dietro un bagaglio ricco di Grazia di Dio: tante sono state le esperienze e tante le belle persone incontrate. Ho avuto anche l’occasione di conoscere tante realtà presenti nella nostra Diocesi: il Presbiterio, l’ANSPI, l’Azione Cattolica, l’AGESCI, l’Ufficio Missionario, la Pastorale Giovanile, il coro della pastorale Giovanile, la Comunità di Montetauro, i Monasteri, gli Ordini religiosi, la Comunità Papa Giovanni XXIII, le Parrocchie… 

Di tutte queste ricchezze sono tanto grato al Signore.

  1. Se dovessi sintetizzare con una frase del Vangelo il messaggio che vuoi portare nel tuo impegno pastorale, quale sceglieresti?

Sceglierei la frase che ho messo anche nel ricordino della mia ordinazione: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13). Credo che il valore delle relazioni e delle amicizie sia oggi fondamentale nell’impegno pastorale. Percepisco che le persone hanno bisogno di sentirsi volute bene dai loro pastori e dalla Chiesa, perché in un mondo che va sempre più verso l’individualismo, c’è bisogno di sentirsi amati… e chi può amarci più di Gesù? Proprio per questo ho scelto come immagine l’icona copta del VII sec.  “Gesù e il suo amico”, perché penso che l’amicizia sia il motore dell’amore.

  1. Quale messaggio vorresti comunicare e condividere in particolare con i giovani nel giorno della tua ordinazione?

In un mondo creato per noi da Dio Padre, dove noi siamo suoi figli ed esistono tante cose belle. In un mondo dove Gesù ci ha donato la sua vita per salvarci… anche se a volte il male e le sofferenze sembrano avere la meglio: non è così, fidatevi! Provate a seguire Gesù per credere.

L’augurio e l’invito che vi faccio è lo stesso che mi ha fatto personalmente il Vescovo qualche anno fa, riprendendo le parole dell’Apostolo Paolo: “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene” (Rm 12, 21).

 

I cantieri di Betania. Il Cammino sinodaIe continua.

Il documento della CEI per il secondo anno del Cammino sinodale (leggi)

CEI – Disposizioni anticovid per la Messa (dal 1/5 al 15/6)

CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Lettera della Presidenza della CEI

UTILIZZO DELLE MASCHERINE E GREENPASS

Il Ministro della Salute, in data 28 aprile 2022, ha emanato una nuova ordinanza sull’utilizzo delle mascherine al chiuso che recepisce le modifiche apportate, in corso di conversione, al decreto legge 24 marzo 2022, n. 24, recante Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza.
L’andamento dei contagi risulta costante da qualche settimana e tale dato porta a confermare le indicazioni della Presidenza contenute nella comunicazione dello scorso 25 marzo facendo tuttavia presente che l’uso delle mascherine resta, a rigore, raccomandato in tutte le attività che prevedono la partecipazione di persone in spazi al chiuso come le celebrazioni e le catechesi, mentre resta obbligatorio l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 per gli eventi aperti al pubblico che si svolgono al chiuso in locali assimilabili a sale cinematografiche, sale da concerto e sale teatrali.
Si segnala, tra l’altro, che a partire dal 1° maggio 2022 non è più necessario il Green Pass per le attività organizzate dalle Parrocchie.
Parimenti non è necessario il Green Pass per l’accesso ai luoghi di lavoro dei lavoratori e dei volontari che collaborano.

le nomine di don Andrea Ripa

don Andrea Ripa, nominato Segretario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, Vescovo titolare di Cerveteri. Don Andrea ha fatto servizio anche nella nostra parrocchia del  Crocifisso negli anni 2011-2012, con don Paolo.

Il Santo Padre ha nominato Segretario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica il Reverendo Monsignore Andrea Ripa, finora Sotto-Segretario della Congregazione per il Clero, assegnandogli la Sede titolare di Cerveteri.
La Chiesa Riminese , nell’apprendere la lieta notizia della nomina di Mons.Andrea Ripa, esprime le proprie congratulazioni a don Andrea, quale membro amato del nostro presbiterio e gli augura ogni bene nello svolgere con lo stile fraterno e competente che lo contraddistingue, questo nuovo incarico che il Santo Padre gli ha conferito. Assicuriamo di continuare ad accompagnarlo con la preghiera e il nostro affetto.

Curriculum vitae

S.E. Mons. Andrea Ripa è nato a Rimini, il 5 gennaio 1972. È stato ordinato sacerdote per la Diocesi di Rimini il 25 settembre 2004.
Ha conseguito la Laurea in Lettere Classiche presso l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, il Dottorato in Diritto Canonico alla Pontificia Università Lateranense (PUL) e il diploma di Avvocato Rotale.
Ha svolto diversi incarichi pastorali: in alcune comunità parrocchiali di Rimini e come Rettore della Chiesa di San Giovanni Battista dei Cavalieri di Rodi (Roma). Docente di Diritto Canonico presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose Alberto Marvelli, la Facoltà di Teologia di Lugano (Svizzera) e la PUL; Difensore del Vincolo, Giudice e Vicario Giudiziale Aggiunto presso il Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Flaminio. Dal 2013 è stato Officiale nella Congregazione per il Clero, di cui, dal 12 settembre 2017 finora, è stato Sotto-Segretario.

(Curriculum vitae: da NewsRimini)

Mons. Andrea Ripa ha svolto diversi incarichi pastorali: in alcune comunità parrocchiali di Rimini e come Rettore della Chiesa di San Giovanni Battista dei Cavalieri di Rodi (Roma).
In particolare, nella Diocesi di Rimini ha prestato servizio in diverse parrocchie, tra cui S. Martino di Riccione e S. Andrea dell’Ausa, più conosciuta come Crocifisso.
Ha sempre proseguito gli studi a Roma. Dopo la Licenza in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense in Roma nel 2006, ha ottenuto quattro stagioni più tardi il Dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense e ha conseguito il diploma di Avvocato Rotale nel 2013, diventando Docente di Diritto Matrimoniale e Canonico presso l’Istituto Superiore di Scienze religiose “A. Marvelli” di Rimini, presso la Facoltà di Teologia di Lugano e presso la Pontificia Università Lateranense, oltre ad esseer Difensore del Vincolo, Giudice e Vicario Giudiziale Aggiunto presso il Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Flaminio.
A Roma ha svolto servizio pastorale presso congregazioni (l’Istituto “S. Giovanni Battista” della Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista), associazioni ecclesiastiche (Agesci, dove fino al 2016, presta servizio come Assistente Ecclesiastico di vari Gruppi occupandosi di tutte le branche e anche della formazione capi) e itinerari di formazione cattolica (comunità del Cammino Neocatecumenale presso la parrocchia Santa Maria delle Fornaci). Inoltre dal giugno 2016 al giugno 2018 ha collaborato con i Cappellani del carcere di Rebibbia.

Dal 2013 è stato Officiale nella Congregazione per il Clero, di cui, dal 12 settembre 2017 finora, è stato Sotto-Segretario.
Don Ripa conosce altre quattro lingue: inglese, francese, spagnolo e latino.
Ha pubblicato numerosi articoli e saggi in diverse riviste specializzate, tra cui “Parola e Tempo”, l’Annale dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “A. Marvelli” di Rimini, 13/2014 (2014), dal titolo Un’antica novità. Zone ed Unità pastorali, natura e finalità secondo il Diritto della Chiesa universale.

Giornata Mondiale Giovani 2021

Ed eccoci a GET UP 20-21!

“Alzati ti costituisco testimone di quel che hai visto” At 26,16

Per i giovani tra i 18 e i 35 anni.

Ci vediamo sabato 20 Novembre alle 18:00 in via Covignano, 259 (Rimini)

Vi fermate a dormire in stile GMG? Poi la colazione ve la offriamo noi!
Il 21 Novembre mattina vivremo il momento conclusivo della GMG 2021 con la messa insieme animata dal coro di Pastorale Giovanile!

Contributo di 12€ se non ti fermi a dormire
Contributo di 15€ con pernottamento e colazione!
Necessario greenpass.

Vi aspettiamo!

Iscrizioni aperte sul sito https://chiesa.rimini.it/giovani/get-up-gmg-2021/

partecipare alla beatificazione di Sandra

Beatificazione Sandra Sabattini

La Beatificazione di Sandra non sarà solo una celebrazione ma un “dono” per tutta la nostra Chiesa riminese. Queste sono le indicazioni per poter partecipare alla Celebrazione del 24 ottobre alle ore 16 in Cattedrale

I partecipanti saranno disposti a sedere (a distanza di 1 metro) in quattro settori: Cattedrale, sagrato, cortile adiacente, sala Manzoni. Ogni settore sarà contrassegnato da un colore diverso che corrisponderà al “pass” colorato che verrà consegnato ad ogni partecipante. Si sono previste circa 1.200 persone.
Per dare la possibilità di partecipare a tutte le componenti ecclesiali, ci si atterrà a questa distribuzione:

In Cattedrale:  (oltre ai preti, diaconi e servizio liturgico)

Comunità Parrocchiali:    2 rappresentanti per parrocchia
Parrocchia San Girolamo: 10 posti
Papa Giovanni XXIII:        100 posti
C.L.  :                                           10 posti
Altre associazioni:               2 rappresentanti ciascuna
Religiose :
                                1 rappresentante di ogni Comunità religiosa

Negli altri Settori (cortile, sagrato, sala Manzoni)

Comunità Parrocchiali:    4 rappresentanti per parrocchia
Parrocchia San Girolamo:  20 posti
Papa Giovanni XXIII
:         300 posti
C.L.
  :                                           20 posti
Altre associazioni
:               4 rappresentanti ciascuna
Religiose :
                                2 rappresentanti di ogni Comunità religiosa

E’ necessario iscriversi rivolgendosi alla Segreteria diocesana (Matteo o Marco) nelle mattinate dalle 8,30 alle 12 ritirando contestualmente il “pass” colorato con cui presentarsi alla celebrazione. L’ultimo giorno in cui sarà possibile ritirare il pass sarà sabato 16 ottobre. Dopo tale data i posti rimasti verranno distribuiti ai singoli fedeli che ne faranno richiesta alla mail: beatificazionesandra@diocesi.rimini.it
Per aiutare le nostre comunità ecclesiali a prepararsi alla Beatificazione si propongono due iniziative:

  1. a) Una Novena di preghiera, che in modo sobrio ripercorre le caratteristiche della cammino di santità di Sandra. A livello diocesano, sarà celebrata in Cattedrale dal 15 al 23 ottobre alle ore 17,30 (dopo la messa). La stessa cosa può essere fatta nelle nostre comunità parrocchiali o nei gruppi ecclesiali. (vedi allegato)
  2. b) La Mostra “Il segreto di Sandra”: da sabato 9 a sabato 16 Ottobre presso il porticato della Curia di fianco al Duomo. 14 pannelli molto vivaci che ripercorrono la vita di Sandra, ponendo domande profonde in particolare ai giovani. Una bella opportunità da valorizzare in particolare coi gruppi di ragazzi e giovani , come anche con classe scolastiche. La mostra sarà spiegata da giovani e adulti preparati. Allego le indicazioni degli orari e modalità di iscrizione.

 

Caritas – Un posto per loro

OFFERTE PARROCCHIA DEL CROCIFISSO 

19-20 dicembre 2020

1.630,00

 

il Ponte – il settimanale del nostro territorio

ilPonte: ogni settimana, il giornale del nostro territorio e delle nostre parrocchie e comunità

il direttore: Se ti prende la sonnolenza

 

Incontro con l’Assistente nazionale ACG

Un seminarista al Crocifisso

Sono Marco Evangelisti, ho 23 anni, vengo dalla parrocchia di S.Michele Arcangelo (Santarcangelo).
Ho sentito e iniziato a capire che il Signore mi chiamava all’età di 16 anni, dopo una campeggio con la parrocchia.
Inizialmente ero spaventato e non sapevo bene cosa fare, ma il Signore non mi ha lasciato andare e in me si è acceso e fatto sempre più vivo il desiderio di conoscerlo e di provare a seguirlo nella via verso il sacerdozio.
Nel 2013, dopo il Liceo, all’età di 19 anni, sono entrato in seminario a Rimini
Per due anni sono rimasto in seminario a Rimini poi dal 2015 ho iniziato lo studio teologico e la vita di Seminario presso la comunità del “Pontificio Seminario Regionale Benedetto XV” di Bologna, dove attualmente vivo.
Il 22 Settembre 2017 in cattedrale a Rimini ho fatto l’ammissione agli ordini sacri, più comunemente chiamata “candidatura”, una prima tappa del cammino verso il sacerdozio.
Non è stato certamente un passo definitivo, sicuramente però ha segnato un passaggio importante, un impegno e un desiderio che inizia a prendere forma.


In questi anni sono stato e sono ancora accompagnato da tanti bravi sacerdoti ed educatori.
Non è sempre stato facile, ma sicuramente posso dire che è un cammino ricco di tanti doni! Il Signore, come dice il nostro Vescovo Francesco, ci restituisce “cento volte tanto”.
Marco

Visita Pastorale del Vescovo

La visita pastorale del Vescovo Francesco Lambiasi giovedì 5 aprile, ai sacerdoti e ai Consigli Pastorali della nostra Zona Pastorale, nella nostra parrocchia.