Visita pastorale del Vescovo alla Zona “S. Andrea”
14 novembre 2024
Il 14 novembre c’è stata la visita pastorale del nostro Vescovo Nicolò, dove ha espresso il grande desiderio di rilanciare le zone pastorali insieme alle 4 parrocchie della nostra zona.
“Perché esiste la Chiesa?” È partito così, a bruciapelo, il nostro Vescovo, andando subito all’essenziale: “Lo scopo ultimo della Chiesa è missionario: condividere questo bene prezioso che è la nostra amicizia con Gesù. Noi siamo Gesù. Attraverso il nostro modo di pensare, reagire, amare, riusciamo a far trasparire che c’è qualcun Altro che vive in noi. Questo è l’unico scopo per cui facciamo tutto.
Quando gli uomini incontrano Cristo la vita cambia perché vivere con Lui è diverso, molto diverso, da vivere senza di Lui”.
Questo apre quindi la domanda: se il mondo può incontrare Gesù attraverso di noi, come essere missionari “tonici”?
Prima ci ha dato i criteri perché questo avvenga:
PRIMO: aiutandoci tra noi a esserlo. “La zona pastorale appartiene alla categoria PROSSIMITÀ. Quattro parrocchie vicine si devono aiutare. Questa comunione è il grande desiderio di Dio. E deve essere una testimonianza. Non è facile ma lo Spirito Santo nella Cresima ti ha dato la forza di vivere così”.
SECONDO: valorizzando tutti. “Lo Spirito soffia in tutti. Io da solo non posso esaurire la ricchezza dello Spirito Santo. Abbiamo sempre bisogno che qualcun altro ci sfidi”.
Poi ci ha lasciato una proposta “percorribile, utile e necessaria”: Eucarestia, dialogo e formazione.
“Innanzitutto ritrovarsi ogni intanto a celebrare l’Eucaristia insieme con le altre parrocchie. Perché è l’Eucaristia la fonte dell’unione. Il Signore nutre il suo popolo durante la Messa, lo rinnova, e poi lo manda. Tutte le messe dovrebbero essere la festa del Signore Risorto. Tertuliano diceva che la gente si convertiva per la bellezza delle Messe”.
Le persone che svolgono dei servizi in parrocchia “devono essere sostenute; quelli che fanno lo stesso servizio dovrebbero incontrarsi e confrontarsi: I catechisti, i cori, gli animatori ed educatori dei giovani, quelli che seguono la Caritas, ecc. Bisogna offrire spazi di confronto. L’andare da soli non mi sembra che risponda ad una logica evangelica”.
A continuazione si è aperto un dialogo molto franco nel quale alcuni parrocchiani hanno posto diverse questioni importanti come quella dell’unità dentro la propria parrocchia, l’urgenza educativa dei nostri ragazzi, la formazione degli adulti e l’attenzione ai poveri.
Questi interventi hanno dato spunto al nostro Vescovo per offrire delle risposte operative e sottolineare le questioni di fondo.
Riguardo al Dopo-cresima: chiedere alle persone delle altre parrocchie cosa fanno. Incontrarsi, pregare insieme, fare la comunione. Fare delle cose serie “perché la questione è seria e bisogna farle bene. Se i processi di discernimento sono fatti bene, sono certo che lo Spirito Santo ci illuminerà”.
Riguardo agli adulti e alle famiglie: offrire degli spazi d’incontro e di amicizia. Incontrarsi anche fra le persone che hanno lo stesso mestiere (infermieri, avvocati, ecc.) Riguardo ai poveri: Oggi ci sono tanti nuovi tipi di povertà, povertà educative, ubriachi, drogati, violenti. “Dobbiamo aver gli occhi ben aperti”.
Infine, ha insistito sul fatto che “per rendere visibile Gesù al mondo dobbiamo prepararci. Il regno di Dio è in mezzo a noi. A noi il compito di renderlo visibile e vivibile. Ci aspettano le altre migliaia di persone della nostra città”.
ore 19,00: S. Messa con tutti i collaboratori pastorali
ore 20,00: piccolo buffet
ore 21,00: Assemblea con tutti gli operatori pastorali