Mostra del Ricamo
Mostra del Ricamo
(a sostegno delle Opere missionarie)

(a sostegno delle Opere missionarie)
La Beatificazione di Sandra non sarà solo una celebrazione ma un “dono” per tutta la nostra Chiesa riminese. Queste sono le indicazioni per poter partecipare alla Celebrazione del 24 ottobre alle ore 16 in Cattedrale
I partecipanti saranno disposti a sedere (a distanza di 1 metro) in quattro settori: Cattedrale, sagrato, cortile adiacente, sala Manzoni. Ogni settore sarà contrassegnato da un colore diverso che corrisponderà al “pass” colorato che verrà consegnato ad ogni partecipante. Si sono previste circa 1.200 persone.
Per dare la possibilità di partecipare a tutte le componenti ecclesiali, ci si atterrà a questa distribuzione:
In Cattedrale: (oltre ai preti, diaconi e servizio liturgico)
Comunità Parrocchiali: 2 rappresentanti per parrocchia
Parrocchia San Girolamo: 10 posti
Papa Giovanni XXIII: 100 posti
C.L. : 10 posti
Altre associazioni: 2 rappresentanti ciascuna
Religiose : 1 rappresentante di ogni Comunità religiosa
Negli altri Settori (cortile, sagrato, sala Manzoni)
Comunità Parrocchiali: 4 rappresentanti per parrocchia
Parrocchia San Girolamo: 20 posti
Papa Giovanni XXIII: 300 posti
C.L. : 20 posti
Altre associazioni: 4 rappresentanti ciascuna
Religiose : 2 rappresentanti di ogni Comunità religiosa
E’ necessario iscriversi rivolgendosi alla Segreteria diocesana (Matteo o Marco) nelle mattinate dalle 8,30 alle 12 ritirando contestualmente il “pass” colorato con cui presentarsi alla celebrazione. L’ultimo giorno in cui sarà possibile ritirare il pass sarà sabato 16 ottobre. Dopo tale data i posti rimasti verranno distribuiti ai singoli fedeli che ne faranno richiesta alla mail: beatificazionesandra@diocesi.rimini.it
Per aiutare le nostre comunità ecclesiali a prepararsi alla Beatificazione si propongono due iniziative:
Ciao,mi chiamo Marco Evangelisti, ho 26 anni e sono di Santarcangelo di Romagna. Sono entrato in Seminario nel 2013 a 18 anni e il 19 settembre 2021 sono stato ordinato diacono per il presbiterato in cattedrale dal nostro vescovo Francesco.
Quando avevo 16 anni frequentavo il coro della parrocchia e l’oratorio Anspi, ho partecipato nel 2011 al un campo diocesano “ w” di Azione Cattolica e lì ho scoperto che l’amicizia con Gesù era importante nella mia vita. Ricordo ancora che in un momento di riflessione, preghiera e deserto ho avuto un’intuizione… qualcuno mi chiamava a prendere in mano la mia vita e spenderla per gli altri.
Tornato a casa dal campo con questa cosa dentro avevo paura, questo desiderio di conoscere meglio Gesù dentro di me non si spegneva, fino a quando, grazie anche all’aiuto dei miei educatori e della mia guida spirituale (don Stefano Sargolini) ho maturato il desiderio di diventare prete.
Come il Signore ti ha attratto?
Attraverso la bella testimonianza della mia comunità parrocchiale e dei preti ho sentito che quel tipo di vita poteva fare anche per me.
Una volta entrato in seminario ho conosciuto tanti preti e tante persone in Diocesi che mi hanno sostenuto in questo cammino e ho ricevuto davvero in questi anni il 100 volte tanto di cui parla Gesu a Pietro e ai suoi discepoli nel Vangelo.
Quali esperienze hai vissuto in questi anni…
Entrato in Seminario a Rimini nel 2013, ho fatto due anni di propedeutica nella comunità riminese. La propedeutica è la tappa iniziale del Seminario dove si verifica e si approfondisce la propria vocazione e la propria storia.
Successivamente ho frequentato il Pontificio Seminario regionale flaminio Benedetto XV a Bologna, dove ho studiato per 5 anni presso la Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna e mi sono laureato nell’ottobre 2021. In questi anni sono stato in diverse parrocchie a svolgere il mio servizio da seminarista: Sant’Agostino, San Giuliano Martire-Santa Maria Maddalena, Sant’Andrea Dell’Ausa dove mi trovo attualmente. Nell’anno 2021-2022 ho vissuto a Rimini a tempo pieno, facendo un anno pastorale in parrocchia.
In questi anni ho conosciuto diverse realtà associative della nostra chiesa riminese: Anspi, Azione Cattolica e Agesci.
Essere prete oggi…
Penso che al giorno d’oggi essere prete sia una vera e propria sfida. Mi sento dire spesso che sarà difficile… ok, è vero. Ma chi può dire di avere una vita facile? Penso che il Signore ci lasci liberi di fare le nostre scelte e di vivere le nostre vite, sta a noi prenderle in mano e far fiorire la nostra vocazione.
Oggi penso che il prete sia una figura ancora preziosa, che io stimo e un domani mi piacerebbe davvero diventare un bravo prete: che ama il Signore, la Chiesa e i fratelli che gli sono donati.
(intervista tratta dal settimanale diocesano “ilPonte”)
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Fatto ciò, scrivi nella barra degli indirizzi situata in alto www. crocifisso.rimini.it e vai alla pagina iniziale del nostro sito.
Adesso, tocca i tre puntini (⋮) che vedi nell’angolo in alto a destra.
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Ecco la nuova icona è fatta! Controlla nella schermata iniziale, (quella che ti compare quando accendi il cellulare).
Se non trovi la nuova icona nella schermata iniziale, cercala anche nelle altre schermate, dove hai le altre icone e prova subito il collegamento diretto con il sito della parrocchia del Crocifisso.
D’ora in poi non dovrai più scrivere l’indirizzo, ma toccando questa icona arriverai direttamente nel sito della parrocchia e potrai conoscere vita e persone della comunità.
Anna Mallamo
Facebook 4 settembre 2021
Campo ACG (Azione Cattolica Giovani) 2021
Presentazione di Filippo Pasquini,
vice giovani diocesano su: Il Ponte – 29/8/2021
https://ilponte-ita.newsmemory.com?publink=0445f8758_1345eb1
Fa’, Signore, che io ti conosca.
E la conoscenza mi porti ad amarti,
e l’amore mi porti a servirti
ogni giorno più generosamente.
Fa’ che io veda, ami e serva te
in tutti i miei fratelli,
ma particolarmente
in coloro che mi hai affidati.
Te li raccomando, perciò, Signore,
come quanto ho di più caro,
perchè sei tu che me li hai dati
e a te devono ritornare.
Con la tua grazia, Signore,
fa’ che io sia sempre loro di esempio
e mai d’inciampo;
che essi in me vedano te,
e io, in loro, te solo cerchi;
così l’amore nostro sarà perfetto.
E al termine della mia giornata terrena
l’essere stato capo mi sia di lode
e non di condanna.
Amen.
Il giornalino da stampare per quelli che non usano Internet. Ce ne sono già alcune copie in fondo alla chiesa, ma chiunque può stamparne una copia e donarla a qualche suo conoscente senza internet.
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Carissimi Edoardo e Chiara, permettetemi di entrare subito nell’argomento con una domanda precisa: che cosa dire a chi vuole separarsi perché “non sento più nulla”? Lo dicono sempre più spesso e nemmeno con dispiacere, ma come una cosa normale, una evoluzione del rapporto di coppia quasi inevitabile, e io rimango sempre stralunata di fronte a questa superficialità. Non che non capisca il problema, ma è come viene affrontato dalle coppie anche sposate in chiesa che mi stupisce e mi dispiace tanto non poter far nulla per loro, magari perché non vogliono neppure un aiuto. Grazie per la vostra risposta. (Una lettrice)
Carissima lettrice, la tua domanda ci muove un tumulto di riflessioni al punto tale che servirebbe un libro per poterle ben distendere. Proviamo comunque a tracciare alcuni elementi utili alla risposta e, per farlo, ci rivolgeremo direttamente nel nostro discorso a una di quelle persone cui tu fai riferimento nel tuo scritto: utilizzeremo il maschile per questione di brevità, ma è chiaro che le stesse cose si possono declinare anche al femminile.
Caro amico che dici di non avvertire più alcun sentimento per tua moglie, questo tuo «non sento più nulla» presuppone che ci sia stato un tempo in cui qualcosa l’hai sentito, e allora è chiaro che il sentire (e in ugual modo il non sentire di oggi) è solo un indizio che rimanda ad altro, non una prova che constata una situazione immutabile.
La domanda che pone questa tua mutevolezza emotiva è: che cosa si è frapposto tra quel prima, in cui sentivi, e l’adesso in cui non senti più? Questo richiede un’esplorazione, un’indagine.
Quali parole sono venute meno, quali gesti, quali sguardi, quali attenzioni, affinché quel capitale d’amore che era stato donato a te e a tua moglie si è dilapidato? Amico, è come se tu avessi ereditato un’azienda florida, che produceva guadagno, e ora ti ritrovassi ad avere costanti perdite del tuo capitale. La realtà ti sta chiedendo di dare un nome a quelle scelte che hanno portato a questa inversione di tendenza.
Se comprendi quali siano stati i fattori che, con la loro presenza o la loro assenza, hanno promosso l’inversione, potresti (e potreste) decidere non solo di prendere atto dell’attuale situazione, ma di operare un intelligente e mirato cambiamento per reinvertire il vostro trend emotivo/affettivo, riportando tra di voi, gradualmente, una nuova abbondanza.
Caro amico, proprio la mutabilità del tuo sentire attuale ti racconta della caducità degli stati emotivi. Se nei giorni della giovinezza della tua relazione hai toccato i vertici della piacevolezza, e oggi ne constati la piattezza, non ci potrebbe essere davanti a te un futuro di nuove emozioni, ancora tutte da vivere? Un domani che porta con sé tutta quella saggezza che solo chi ha conosciuto sia l’alto che il basso può avere come premio?
Come scriveva Christiane Singer in un suo magnifico libriccino, tutti gli alberi da frutto durante l’inverno assomigliano più a scope di saggina con il manico piantato a terra, che a quello che solitamente i nostri occhi riconoscono come albero. Se cedessimo alla logica dei sensi, potremmo dire che l’unica cosa sensata da fare sia tagliarli. Ma se avremo la pazienza di aspettare, le leggi della natura hanno previsto qualcosa di irragionevole, riportare in vita quello che sembrava ormai morto, e potremmo ancora godere di germogli, fiori e frutti.
Caro amico, come sosteneva Stephen Mitchell, una parte di noi cerca una «casa» sicura nella quale stabilirsi placidamente e, quando finalmente l’abbiamo costruita, un’altra parte di noi comincia a percepirla come una prigione. Siamo tutti ambivalenti: da una parte costruiamo nidi caldi e sicuri, dall’altra vorremmo affrancarcene per la libertà del volo. Anche tu, caro marito, insieme al tuo matrimonio siete caduti in questa trappola. Il desiderio di sicurezza si è trasformato in stabilità, la quale è divenuta quotidianità, che si è poi mutata in una ripetitività che è sfociata nell’apatia del cuore. Ora vuoi altre terre da esplorare, vuoi risentire l’adrenalina del cuore e ti capisco.
Ma la vera domanda è: serve davvero un’altra sposa o un altro sposo per tutto questo? Se la danza del tuo matrimonio ti ha mummificato il cuore, non è forse necessario cambiare coreografia e musica e non ballerina?
Ti lascio con le domande che contano, quelle su cui puoi fondarti o rifondarti: di fronte al tuo «non sentire», chiediti che uomo vuoi essere: uno che constata la morte o uno che desidera far risorgere? Di fronte alla sfida di fare nuove le cose vecchie, come ti vuoi porre? Vuoi essere un disertore o un temerario che non fugge dalla sua battaglia? Qui, in questa crisi, è in gioco non la fine, ma il fine, il tuo fine ultimo. In che direzione ti vuoi dirigere, verso il basso o verso l’alto?
Caro amico, tutti noi ti sosteniamo e facciamo ammenda per non averlo fatto prima. Ci vergogniamo di non aver sostenuto, incoraggiato e promosso il bene del tuo amore come potevamo. Ora siamo qui, però, e se ci vorrai al tuo fianco in questa risurrezione non mancheremo di esserci, per come vorrai.
Cara lettrice, nell’auspicio di esserti stati di aiuto, ti abbracciamo. Continua anche tu a tentare di portare speranza nel cuore delle persone: l’inverno prima o poi finisce e una nuova primavera arriverà.
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Edoardo e Chiara Vian
nella rubrica: Vivere insieme – Parliamo di famiglia
Messaggero di sant’Antonio, giugno 2021
Riporto l’ultima e-mail ricevuta da Lugoj (Romania) il 12/05/2021 dopo la segnalazione che il bonifico da me fatto al solito conto bancario non era andato a buon fine:
Buongiorno Don Roberto (?), grazie del suo interesse per i nostri poveri. Putroppo abbiamo da poco chiuso la nostra attivita a Lugoj. E anche la comunita. Ma abbiamo aperto da due anni un altr casa a Oravița, non molto montano da Lugoj. Li abbiamo un centro rezidențiale per le famiglie con bambino vittime della violena domestica. Se lei vuole puo mandate li il ricavato. Ce ne tanto bisogno anche li. In allegato trova i danti bancare. La superiora della comunita și chiama se Tereza Hortolomei. Îl suo Nr di telefono è….
Grazie ancora. Il Signore benedica la sua vita.
Con rispetto sr Mihaela Branici
Stampa locale: il Ponte, capodanno 2009
Stampa locale: Corriere Romagna dicembre 2008
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Presentiamo a tutta la comunità parrocchiale lo Statuto della Caritas Parrocchiale del Crocifisso. Si accolgono volentieri osservazioni e suggerimenti per migliorare uno strumento che intende richiamarci ad uno stile evangelico ad ampio raggio.
Da qualche anno, mi è stato chiesto di entrare a far parte del Consiglio Pastorale Parrocchiale, per sostituire la persona che da molti anni aveva prestato il suo servizio per l’ambito della Pastorale Familiare.
Inizialmente ero un po’ timorosa perché ho un carattere timido, ma ero anche curiosa di vedere e di capire dall’interno cosa fosse il Consiglio Parrocchiale, e di farmi portavoce delle famiglie.
Ho trovato un gruppo di persone motivate e pronte a spendersi per la parrocchia, provenienti da ambiti di servizio diversi (Caritas, catechismo, Anspi, Liturgia, rappresentanti di zona, Scout…), insieme ai diaconi e al Parroco.
Gli incontri del Consiglio Pastorale seguono un ordine del giorno stabilito e la riunione si svolge in modo semplice e ordinato, con l’aiuto di un moderatore. Si inizia con un momento di preghiera per entrare con il cuore e con la mente nell’ottica del Vangelo e poter assumere la giusta visione delle cose con l’aiuto dello Spirito Santo.
A volte nelle riunioni ci sono lunghi confronti con visioni diverse, a volte emergono delle belle idee ma non sempre si riesce a concretizzarle, a volte si constata la difficoltà a raggiungere tutti i parrocchiani, perché le forze sono poche: ci vuole un po’ di pazienza e tanta speranza. Gli incontri sono poi verbalizzati da un volontario, così è possibile avere una memoria storica di tutte le riunioni e recuperare tutti gli argomenti e le decisioni prese.
L’impegno richiesto ai membri del Consiglio è di una serata al mese e di partecipare attivamente alla vita della parrocchia, ma la cosa più difficile e la più stimolante nello stesso tempo è riuscire a raggiungere l’obiettivo del CPP: leggere insieme la realtà del nostro territorio, individuare i sogni e le necessità delle persone e, mettendo in pratica il Vangelo, far sì che la parrocchia diventi sempre più una comunità viva, accogliente, capace valorizzare i talenti e di stare accanto a tutti.
Sarebbe importante che tutti ci sentissimo interpellati a prestare il nostro servizio, a dare il nostro contributo alla vita della comunità, come parte attiva nel CPP ma anche nelle varie realtà presenti, secondo le nostre possibilità, come lievito buono che fa crescere la vita delle persone ed essere insieme un segno concreto dell’amore di Gesù, qui nella parrocchia del Crocifisso e nel mondo.
CRISTINA
Passano gli anni e si ripresenta il momento di rinnovare il Consiglio Pastorale della nostra parrocchia. È uno modo per mantenere viva la vita parrocchiale, perché il Consiglio è la riunione periodica di fedeli della parrocchia che si assumono il compito di riflettere, alla luce del Vangelo, su come vanno le cose e su come realizzare la missione della Chiesa nel nostro territorio. Agli attuali componenti del Consiglio, in scadenza, va il nostro ringraziamento per essere stati in questo periodo attenti alla vita parrocchiale e desiderosi di cercare, nella complessità del cambiamento d’epoca, scelte pastorali adeguate.
Per rinnovare il Consiglio Pastorale della nostra parrocchia è importante esaminarlo velocemente:
IL CONSIGLIO PASTORALE NON È:
IL CONSIGLIO PASTORALE È:
Il Consiglio Pastorale è quel luogo di comunione e di corresponsabilità in cui appartenenti alle varie componenti del popolo di Dio (laici, consacrate/i, diaconi, associazioni e gruppi ecclesiali) insieme al loro parroco accompagnano e sostengono la vita dei cristiani in quel territorio.
Caratteristica del Consiglio Pastorale è quella di mettere insieme i doni, talenti e carismi di tutti i suoi componenti. Nella comunità cristiana ciascuno è chiamato a fare coro e ad offrire il contributo che può essere solo suo.
Attraverso un dialogo sincero, sereno e obiettivo e con grande attenzione alle esperienze e ai problemi reali della comunità e di ogni situazione, il Consiglio pastorale ha il compito di aiutare a fare incontrare la vita delle persone con il Vangelo.
Il Consiglio Pastorale è uno strumento al servizio della vita comunitaria della parrocchia, perché ciò che si è compreso con l’aiuto dello Spirito venga accolto e costantemente verificato alla luce delle esperienze vissute.
Il giornalino da stampare per quelli che non usano Internet. Ce ne sono già alcune copie in fondo alla chiesa, ma chiunque può stamparne una copia e donarla a qualche suo conoscente senza internet.
https://www.crocifisso.rimini.it/wp-content/uploads/senza-rete-n.06.pdf
LEGGI: https://www.crocifisso.rimini.it/wp-content/uploads/senza-rete-n.06.pdf
Accogliendo l’invito di Papa Francesco anche la nostra comunità sarà unità nella preghiera del Rosario del mese di Maggio. Affidiamo a Maria tutte le sofferenze e le difficoltà che questa pandemia ha generato, chiediamo umilmente a Lei di sostenerci e donarci la speranza.
Il rosario si reciterà tutte le sere alle ore 17,30 in chiesa,
alle ore 21 dal lunedì al venerdì on-line al seguente link:
https://meet.google.com/vkc-snhe-wzt
Chiediamo a tutti coloro che non possono partecipare fisicamente di unirsi a noi spiritualmente con la preghiera.
DA CORPO A CORPO
invito speciale a tutti gli adulti
Eccoci al terzo incontro del percorso formativo che il gruppo di Azione Cattolica di San Raffaele promuove e organizza. questa seconda tappa ed ha per titolo “SOLLEVARE”. Così come la precedente, è costituita da due incontri:
A partire dal film “Sette uomini a mollo”
( il link del film : https://drive.google.com/file/d/1wD8XQ6GxWsHB9q0BfYj_T3rNFHJmE4Q5/view?usp=sharing ),
faremo un approfondimento sul doppio senso della parola “sollevare”: in senso positivo “Alzare verso l’alto, dare sollievo” e in senso negativo “Il nostro metterci su un piedistallo per mostrarci superiori”.
Tutti e due gli incontri li faremo in streaming con google meet. Speriamo di poter condividere con voi questo percorso: vi aspettiamo a braccia aperte!
Il gruppo adulti di Azione Cattolica
PARROCCHIA SANT’ANDREA DELL’AUSA
detta del “Crocifisso” – Diocesi di Rimini
Via del Crocifisso, 17
47923 Rimini (RN)
C.F. 91010840402
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segreteria parrocchiale (orario 9-12 e 15-17)
tel. 0541 317448 (nuovo numero)
mail: segreteria.crocifisso@gmail.com
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SCOUT Rimini 3
informazioni: 335 5621746 – Laura
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LUDOTECA (Tana di Winnie):
informazioni: 329 9379305 – Derna
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